L’abbiamo sentita nominare molte volte, ne abbiamo visto le immagini sui libri o sulle riviste, ci ha pure incuriosito a provarla ma per diffidenza o incredulità qualcuno di noi ha lasciato perdere, invece questa tecnica molto antica, ancora oggi è oggetto di studio nell’ambito medico-scientifico dando buoni risultati.
La Riflessologia Plantare è una pratica molto antica, metodica e valutativa (non diagnostica), fondata sulla digitopressione in corrispondenza di punti riflessi su pianta e dorso di entrambi i piedi; ciò significa che su entrambi è proiettata la mappa del corpo umano ed inoltre si basa sull’esistenza di canali energetici, detti #meridiani, connessi agli organi così come nel caso dell’Auricoloterapia e/o dell’Agopuntura.
Questa pratica della Medicina Tradizionale Cinese è solo digitopressione o c’è qualcosa di più esoterico?
Questa pratica della Medicina Tradizionale Cinese è solo digitopressione o c’è qualcosa di più esoterico?
Nella mia esperienza ho incontrato tanti piedi e ognuno di loro mi raccontava la sua storia.
Non c’era quasi più bisogno di parlare avevo tutto davanti ai miei occhi. I piedi più carichi emotivamente e dolenti erano quelle delle donne. Presentavano calli nella zona del metatarso, in corrispondenza della zona organo polmone, comunica stress emozionale in relazione allo scambio con l’esterno (socializzazione non espressa liberamente; senso di isolamento, malinconia, tristezza fino al pessimismo). Alcuni piedi manifestavano dolore e poteva essere legato sia ad una infiammazione polmonare o bronchiale sia ad uno squilibrio energetico di quell’organo).
Il tallone secco e con tante crepe è una manifestazione di conflitto con il proprio femminile o con una figura femminile di riferimento; il mignolo gonfio, dolente e congestionato rappresenta la creatività e la sessualità trattenuta/repressa, cioè non alimentata-manifestata in maniera corretta (educazione rigida, tabù); l’alluce valgo (eccessivo carico di responsabilità) e tanto altro perché questi sono solo alcuni aspetti di manifestazione di squilibrio emotivo-energetico che se non liberati consapevolmente sfociano nel fisico.
Punto di fegato e di cistifellea, così come di rene o quello di appendice sono punti dolenti che vanno trattati con cautela poiché sono punti in cui è facile che la persona possa avere reazioni liberatorie, quali il pianto, essere logorroico, esprimere rabbia, amarezza oppure un imbarazzante silenzio, sintomo di chiusura. Mutismo che poi piano piano si scioglie in una comunicazione liberatoria.
Mi piaceva e mi piace tutt’ora la Riflessologia Plantare in quanto mi dà quasi subito dei riscontri. Quando trattavo una donna con importanti problemi di stomaco e di digestione, molto era su base emotiva, lei mi riferiva che durante la digitopressione di determinati punti avvertiva la risposta del suo organismo: rilassamento, borgorigmi di stomaco e di intestino, un principio di sonnolenza e sempre alla fine del trattamento il bisogno di urinare.
Abbiamo compreso come la Riflessologia Plantare sia il mezzo per poter trattare alcuni dei nostri aspetti.
La Riflessologia Plantare può essere la sola disciplina da utilizzare con la persona oppure è possibile, consigliabile, integrarla con l’uso di appropriati oli essenziali così da supportare la cascata emotiva o invece può fungere da chiave di quel lucchetto chiuso da tempo.
Rendendo la seduta un momento piacevole e di maggiore condivisione.
Durante le mie sedute, la comunicazione verbale e non è molto importante, mi permette di mantenere il contatto con la persona, di comprendere meglio il suo malessere e/o disagio aiutandola a liberare le tensioni con consapevolezza. L’ascolto sia dei piedi sia della persona trattata è fondamentale.
LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE: HA UNA VALENZA MEDICO-SCIENTIFICA DA AFFIANCARE ALLE TERAPIE ED E’ DIMOSTRABILE.
Prendendo in esame che la pelle è l’organo più esteso e si calcola che in un adulto possa coprire una superficie all’incirca pari a 2 metri quadrati, dal peso raggiungibile di 15 kg ed è l’organo più sensibile se pensiamo che ogni centimetro quadrato di epidermide contenga fino a 5 mila ricettori della pressione, numero di gran lunga superiore nelle mani.
L’attivazione mediante il massaggio dei ricettori della pressione presenti sulla cute attiva il sistema parasimpatico (Field et al., 2010) e la stimolazione manuale attiva il rilascio di ossitocina, ormone coinvolto nelle esperienze sociali piacevoli (Uvnàs- Moberg 1998). Inoltre studi di neuroimaging hanno dimostrato come la manipolazione stimola ed attiva una specifica regione del cervello, la corteccia cingolata anteriore (Lindgren, 2002) contenente un’alta quantità di recettori oppioidi, attivata durante i momenti di felicità e di piacere (Vogt, 2005; Rolls, 2010).
Biochimicamente il massaggio è associato al rilascio di beta-endorfine, serotonina, dopamina e attivazione di linfociti T-Killer (Kaad et al., 1999) oltre alla diminuzione del rilascio di cortisolo dalle ghiandole surrenali (ormone dello #stress) (Field et al., 2005).
Gli effetti fisiologici del massaggio includono una diminuzione della pressione sistolica e diastolica (Cambron et al., 2000), della frequenza cardiaca e respiratoria (Smith et al., 1999); inoltre alcune ricerche hanno dimostrato come il massaggio aumenta il #benessere mentale e psicologico (Castro- Sanchez et al., 2011) aiutando le persone ad esprimere più facilmente le proprie #emozioni (Yaghoobi et al., 2009) facilitando anche l’instaurarsi di una relazione di fiducia fra professionista e la persona sottoposta al trattamento. [L’utilizzo del contatto nel nursing per ridurre l’ansia pre-operatoria. Studio sperimentale adattativo randomizzato in pazienti cardiochirurgici di Ragazzi Elisa (2015) Università di Padova]
La sessione di Riflessologia Plantare, a seguito della digitopressione e della stimolazione indiretta, promuove il riequilibrio o l’attivazione dell’asse PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI, nata trent’anni fa è la convergenza di discipline scientifiche diverse quali le scienze comportamentali, le neuroscienze, l’endocrinologia e l’immunologia il cui scopo è quello di creare un unico complesso sistema di controllo omeostatico dell’individuo) [www.pnei-it.com]
A tal proposito ci sono state numerose ricerche scientifiche sull’effettiva efficacia nell’ accostare la Riflessologia Plantare in associazione come trattamento complementare alla medicina allopatica.
In Italia, Marco Frigerio, già riflessologo plantare presso il Centro di Neurostimolazione dell’Ospedale Maggiore-Policlinico e l’Università Statale, Facoltà di Medicina, ove fu condotta la prima ricerca medico-scientifica italiana sulla Riflessologia Plantare e presentata al Congresso Internazionale di Neurologia di Catania nel 2010, poi pubblicata sulla rivista internazionale Neurogical Sciences. Titolare di una nuova ricerca scientifica sul dolore all’interno dell’Ospedale con i dovuti monitoraggi (ECG, EEG e/o RNM/TAC), presso uno dei quattro “Istituti di Ricerca e di Cura a Carattere Scientifico” pubblici di Milano e provincia, che hanno come obiettivo la ricerca scientifica.
Un’altra ricerca medico scientifica presso il Dipartimento di Biofisica, Biostatistica e Neurologia dell’Istituto di Scienza Medica, Ansari Nagar, in Nuova Delhi, India dal titolo “Determination of Efficacy of Reflexology in Managing Patients with Diabetic Neuropathy: A Randomized Controlled Clinical Trial” Krishna Dalal, V. Bharathi Maran, Ravindra M. Pandey, and Manjari Tripathi [www.pubmed.com; www.biostudioroma.it/angolo-scientifico/].
La medicina accademica ha finalmente riconosciuto i benefici della Riflessologia plantare sulla persona
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